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lunedì 18 luglio 2011

Scemo #1

Pensiero inattuale: penso che l'afa di luglio sia una cosa fantastica. Anzi, penso che l'afa di luglio sia una cosa fantastica se la puoi combattere a suon di frescura. Acqua. Ingollata sbrodolandoti tutto, senza ritegno.  Perchè l'acqua fresca te la godi al massimo solo quando l'arsura è insopportabile. E con questo ho scoperto niente.

Nelle mie pedalate estive mi piace raggiungere mete dove so che c'è una fonte d'acqua fresca ad aspettarmi. Dalle mie parti in particolare ne ho localizzate due che sono una meraviglia e sono del tutto complementari. Una si trova sulla strada che collega Roncola a Costa, poco sopra l'albergo Canale. È un'acqua dolce, freschissima, ingannevole perchè essendo dolce crea dipendenza e ne berresti in continuazione e poi t'impozzi. L'altra si trova accanto all'edificio dell'acquedotto di Gerosa, proprio alla fine del paese, dove parte la carrozzabile per Blello. È un'acqua amara, a tratti salata, freschissima, ingannevole perchè essendo amara crea dipendenza e ne berresti in continuazione e poi t'impozzi. È incredibile come anche in questo gli opposti vadano a braccetto. Eraclito era un figo.
Comunque, ad entrambe le fonti occorre arrivarci, pedalando e sudando di brutto. Si trovano tutte a monte e occorre conquistarsele.

L'altro giorno decido di salire in Gerosa. Scendo da Sant'Omobono fino a Clanezzo e poi, dopo Ubiale, risalgo la Val Brembilla, passo il capoluogo e con un agile salita che conta due tornanti sono in Gerosa. Se attraverso il paese, c'è la fontana che mi aspetta, sempre pronta. Poi rientro da Blello.

A luglio però non posso aspettare di arrivare in Gerosa per bere. La sete mi viene prima. O almeno il desiderio di sciacquarmi la bocca da quella pasta di bava che mi si crea a forza di pedalate. Allora borraccia. Che riempio a casa o a una fonte di poco conto alla partenza, e che penso sempre di svuotare e riempire alla prossima fonte fresca.

Dopo la cava all'inizio della Val Brembilla la strada costeggia il fiume e arriva sotto la frazione di Cà Morone che qualche anno fa venne falciata da una frana gigantesca. Fu l'anno dell'alluvione. Piovve di brutto e vennero giù terra, strade, case. Venne su la protezione civile e anche il Presidente di allora. Ciampi.
È prima di arrivare a Cà Morone che, ricordo, mi sembra, c'è un fontanile. Ottimo per il cambio acqua! È lì, dopo il muro di contenimento della strada, due gradini e tac! Acqua. Quella che ho è calda ormai e fa anche schifo, la butto. Sì la butto, via, riempio con quella fresca, vai. Giù la bici, qua la borraccia, via il tappo, schaffff sull'asfalto d'un botto, bon, cià qua..ma...cos'è sto tubo di plastica?? Tutto impastellato di melma?? Sembra 'na zucchina ostia!
Insomma l'acqua vien giù dal bosco, chissà da dove, fidati te a berla, che non prendi il cagotto poi...
Ben.
E adesso su, senz'acqua, su in Gerosa, che la fontana ti aspetta! Scemo!

La prossima volta controllare potabilità dell'acqua nuova, prima di versare il prezioso liquido vecchio sull'asfalto.